I SEGUACI DELLA VIA

(tratto da QUELLI DELLA VIA di Lidia Maggi)


L’Evangelista Luca ha scelto di indicarci i discepoli di Gesù come “quelli della via”. Al riparo da definizioni troppo stringenti, da aggettivi troppo chiari, da segni di riconoscimento troppo estrinseci, Luca ci suggerisce che solo la via è essenziale. Perché è lungo la via che Gesù, “l’uomo che cammina”, ci viene incontro. E sulla medesima via i suoi discepoli sono chiamati a riconoscere i volti da guardare e amare, le creature che parlano di Dio e ne sono parabole.

È la via ad indicare una vita di nuovo in movimento, “risorta”. La fede nel Dio di Gesù vive di relazioni, di volti che si riconoscono, di mani che si stringono, di cuori che si appassionano.

Non sappiamo in partenza che cosa incontreremo lungo la via, come la fede in Gesù prenderà forma negli incontri che faremo, grazie alle situazioni che affronteremo. La fede è mobile, esodica, pasquale. Lui, che ha camminato lungo le strade della Galilea, i cui piedi nemmeno la morte ha potuto fermare, tornerà come un ladro, che ruba le nostre sicurezze, che oltrepassa le porte sprangate e mette sottosopra la casa, indicandoci di nuovo la via, come ad Abramo, come ai discepoli. Lui è la via che conduce alla verità della vita (Gv 14,6); e noi, che lo amiamo, siamo “quelli della via”.

In cammino, dunque!